L'artistaMichela Alesi inizia a realizzare i suoi primi collages nel 1993. Da allora le esperienze professionali in campo artistico e giornalistico (scrivendo di spettacolo, moda e design) confluiranno nella sua produzione, fortemente influenzata a livello iconografico, dal travestitismo teatrale, dal maquillage, ma soprattutto dalle illustrazioni Art Deco di Ertè e dalle foto patinate di Serge Lutens. " La realizzazione delle opere di Michela Alesi si caratterizza per la ripresa della tecnica novecentesca che è quella del collage creato come 'trucco' nelle opere di avanguardia (Cubismo, Futurismo, Surrealismo) per fagocitare la fotografia trasformandosi in questo modo nell'anti-corpo dell'arte figurativa. Le immagini delle riviste patinate vengono ridotte a materia prima attraverso il ritaglio - con l'ausilio di un'ottocentesca forbicina da sarta- e poi assemblate e plasmate nella tecnica madre del riuso in netta controtendenza ad un'epoca consumistica... L’artista s’incanala in un solco antico che predilige la miniatura riappropiandosi delle silhouettes dei rotocalchi patinati per riportarle ad una dimensione di bottega in cui gli strumenti non più virtuali sono quelli di sempre: le forbici e la colla.” - Mauro Di Vito - L'estro immaginifico dell'artista costruisce così architetture preziose e sensuali che incorniciano volti e corpi che vanno ad innestarsi su di essi quasi chirurgicamente. La sinuosità delle immagini fluisce in una realtà visionaria che attinge dal mondo della moda ma se ne distanzia nel momento in cui l'artista trasfigura ogni volto con sorprendenti metamorfosi che lo fanno emergere da un mondo popolato da creature continuamente mutanti: aliene, guerriere, divine, a volte ingemmate da copricapi lussuosi e impenetrabili, elmi sofisticati che proteggono, illuminano. Esaltano. |
" Le creature dei miei collages trovano una nuova dimensione grazie alla scomposizione e alla trasformazione di tutti quegli elementi che, intrappolandole usualmente nelle pagine patinate della moda, le omologa facendone individui seriali, senza più identità.
Così le modelle che prestano all'obiettivo il loro viso per poi vederlo replicato all'infinito in milioni di copie, una volta nei miei collages non possono più essere quelle di prima: rivivranno una sola volta, un'unica volta, nella nuova dimensione da me creata per loro. Per liberarle. Per sempre.
Con i miei collages do voce a questa mutazione in cui le mie creature diventano guerriere, amazzoni di un mondo quasi apocalittico in cui grazie alla loro metamorfosi riusciranno a salvarsi e ad essere libere: dalla costrizione, dalla violenza, dal pregiudizio, da ruoli precostituiti che diventano gabbie.
I volti si trasformano così in altro da sé per poter sopravvivere in una sorta di processo bionico in cui lo sguardo si trasfigura partendo dagli occhi, eterocromi, quasi di fascinosi androidi, oppure chiudendoli, coprendoli, per non permettere più a nessuno d'impossessarsi della loro anima e svenderla all'infinito.
Finalmente adesso è solo loro.
Con i miei collages trasformo le loro gabbie in armature invincibili. Salvifiche. “
- Michela Alesi -
titolo: NOUVELLE ARCADIA
dimensioni: cm 50 x cm 70
“ ... Michela Alesi, in una scelta demiurgica estrae dal paradiso terrestre delle riviste di moda carni, minerali, cascate di pelle truccata, ciglia finte e fiori, salvandoli dalla distruzione e dallo svuotamento grazie a composizioni in cui quel mondo viene decoeso dal suo supporto e ricomposto in una coalescenza mutante, in un atto creativo che al tempo stesso salva, ricrea e contamina"
- Mauro Di Vito -
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